L’arte magica della confessione interiore

nascita_di_venerePiù passano gli anni e più aumentano coloro che riscoprono in Gesù anche le qualità di un fine psicologo, riconoscendo che divulgava la legge di proiezione ben prima dei grandi esperti di psicologia che studiamo oggi.
Già allora Gesù  insegnava che la nostra percezione della realtà è nostra responsabilità.

“Perché guardi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?” (Mt 7,3)

Ai corsi di alchimia trasformativa, talvolta si cita questo passo del Vangelo quando si parla della legge dello specchio, ovvero la stessa legge che in psicologia molti chiamano appunto la legge di proiezione. Un esempio generico (ma molto attuale) del funzionamento di questa legge è questo: molti proiettano su Angela Merkel spiccate caratteristiche di egoismo, di prepotenza e di volontà di potenza sugli altri, vedendo tali aspetti in lei, di conseguenza si arrabbiano e l’accusano di essere causa dei loro malumori. Come se tali “pagliuzze” fossero solo parti della psicologia di Angela.

Invece, oggi, anche psicologi e psicoterapeuti insegnano ad accorgersi della responsabilità delle proprie proiezioni, delle proprie percezioni e delle proprie reazioni emotive, anche solo per godere di un miglior benessere.

Ma torniamo al termine “confessione”.  
Chi mi sta aiutando a divulgare un seminario che ho voluto chiamare “Il non-giudizio e l’arte magica della confessione interiore”, mi dice che “confessione” è un termine “impegnativo”, che non fa audience, ed ha ragione. Invece, siccome tale termine “dimora” abbondantemente nell’inconscio di molti di noi, io credo che sia molto utile parlarne, magari in un modo nuovo che incontra anche i principi della psicologia e dell’alchimia trasformativa. Personalmente posso dire che mi ha fatto un gran bene “far pace” con questo termine, risolvendo i fastidi che mi procurava e comprendendo la versione della “confessione interiore”. E vi lascio con questa breve riflessione…

Forse un antichissimo praticante degli insegnamenti di Gesù, di fronte alle sue percezioni, alle sue reazioni ed alle situazioni che creava nella sua vita, si ricordava di “confessare in se stesso” aiutandosi recitando un “mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa”

… così come un bravo psicoterapeuta di oggi insegna che per vivere meglio, star bene e sviluppare la propria integrità è bene ricordarsi di “ammettere a se stessi” che proiettiamo sugli altri parti delle nostre ombre e poi proviamo emozioni fastidiose…

… così come un moderno praticante di Vie magico-alchemiche si ricorda di “confessare interiormente” che la realtà che crea e le emozioni che prova sono… sua responsabilità, sua responsabilità, sua massima responsabilità.

Viviamo tempi curiosi, in cui anche molti scienziati praticano ciò che chiamo la “confessione interiore”, perché sanno che la realtà di vita che creano cambia man mano che cambiano loro interiormente.
Eh sì, gli scienziati dell’era quantistica praticano ciò che suggeriva anche Gesù (!): presenza, non giudizio e trasformazione delle proprie ombre.
All’Esistenza piacciono le nuove storie.

Buona vita.

Sandro Gozzoli

 


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